Care ragazze e cari ragazzi,
vi scrivo questa lettera per chiedere scusa a tutti voi.
Vi chiedo scusa in quanto membro di una generazione che ha fallito. Abbiamo fallito perché vi lasciamo un Paese peggiore di come l'abbiamo trovato.
Noi nati tra il '70 e l'80 abbiamo preferito non partecipare alla vita politica italiana, abbiamo deciso di delegare i nostri destini a chi non ha mai conosciuto la precarietà lavorativa, economica, sociale e politica. Abbiamo dimenticato, troppo spesso, la lezione di Luigi Sturzo secondo cui "un programma politico non si inventa, si vive." Abbiamo lasciato che ci dividessero tra sinistra e destra, abbiamo lasciato cancellare la nostra gloriosa cultura centrista di governo.
Cari ragazzi, la Politica non è sempre stata così "inutile", c'è stato un tempo in cui la Politica faceva battere il cuore e voi dovete saperlo.
C'erano i Partiti, le tessere, i congressi, i coordinamenti locali e nazionali. La Politica era un impegno quotidiano per il bene comune, non per il "benessere personale".
Sento il dovere di dirvi questo perché spero, con tutto il cuore, che riuscirete ad essere migliori di noi. Spero che saprete ricostruire la Politica con Partiti veri.
A chi vi dirà che il leader telegenico è il tassello più importante per costruire un partito, dovreste rispondere con un secco: no grazie, abbiamo già visto il film populista.
Circondatevi di amici onesti e non di "yes man", chiedete sempre consigli ai saggi umili, chiedetevi ogni giorno cosa potete fare per chi sta peggio di voi e non dimenticatevi mai che la libertà e la democrazia non sono per sempre, sono conquiste da difendere e valorizzare.
Adesso è arrivato il momento del vostro impegno.
"Sogna, ragazzo, sogna".
Armando Dicone
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